Let it snow - John Green, Maureen Johnson, Lauren Myracle | Recensione


Dato che Natale è passato da poco, oggi vi propongo una lettura a tema che ho fatto proprio lo scorso mese!


Titolo: Let it Snow
Autori: John Green, Maureen Johnson, Lauren Myracle
Data prima pubblicazione: 2008

Trama: È la Vigilia di Natale a Gracetown. Scende la neve, i regali sono già sotto l’albero e le luci brillano per le strade. Sembra tutto pronto per la festa, ma una tormenta arriva a sparigliare le carte. Così si può rimanere bloccati su un treno in mezzo al nulla e vagare per la città fino a incontrare un intrigante sconosciuto. Oppure prendere la macchina per raggiungere una festa che promette di essere memorabile, per scoprire che l’amore è più vicino di quanto pensassimo. O ancora ritrovare qualcuno che si credeva perduto, ma solo dopo una giornata piena di imprevisti e di… maiali. Grazie a John Green, Maureen Johnson e Lauren Myracle, affermati autori Young Adult, la magia delle vacanze splende su questi tre racconti d’amore, che s’intrecciano tra loro mettendo in scena baci appassionati e avventure esilaranti.


Let it Snow è una raccolta di tre racconti, scritti rispettivamente da Maureen Johnson, John Green e Lauren Myracle: dei tre conoscevo solo il secondo (di cui comunque ho letto giusto un libro, Colpa delle Stelle) ma è bastato per generare aspettative piuttosto alte.
Tutti i racconti sono ambientati nella cittadina di Gracetown, il giorno di Natale e quelli immediatamente successivi. Protagonista assoluta del paesaggio è la neve, che qui funge un po' da forza motrice degli eventi.
 

Non mi soffermo singolarmente sui racconti perchè c'è veramente poco da dire senza rivelare l'intera trama, ma una cosa voglio dirla e chi ancora non ha letto il libro spero mi perdonerà se mi lascerò scappare qualcosa.
Dunque...i sottotitoli, sia quello italiano che quello inglese, suggeriscono la componente romantica delle storie raccontate: scusate, dove? Nel primo abbiamo un instalove più insta che si può, nel secondo la situazione è un po' meno campata in aria più realistica ma sinceramente non mi ha trasmesso niente e il finale mi è sembrato piuttosto forzato, mentre nel terzo racconto...non fatemi parlare del terzo racconto. 
Le mie aspettative sono passate dal gioioso e festante al "boh, magari dopo migliora.." e infine al "e adesso con questo titolo cosa dovrei aspettarmi?" del terzo racconto (per inciso: s'intitola Il Santo Patrono dei Maiali). 
 
PRIMA DELLA LETTURA
                                                              
DOPO LA LETTURA               
  

Nel primo racconto i personaggi sono più stereotipati che non si può, mentre nel secondo più o meno si salvano, per arrivare al terzo racconto in cui penso che la protagonista si aggiudichi il primato della più insopportabile nella storia della letteratura. E sul serio, gli autori devono aver subito qualche trauma nella loro adolescenza a causa delle cheerleader.
 
Avendo accettato di non parlare pù delle cheerleader, JP si era buttato sulle crocchette, ma intendeva il termine crocchette come un sostituto di cheerleader, il che era evidente perchè diceva frasi come: «La cosa che mi piace di più delle crocchette della Waffle House è che indossano minigonne deliziose», «Le crocchette sono sempre di gran buonumore. Ed è contagioso. Vedere le crocchette felici mi fa sentire felice».

Ho apprezzato invece la volontà di collegare in qualche modo i tre racconti e creare qualcosa di mogeneo, non solo per quanto riguarda l'ambientazione, ma anche riprendendo i personaggi, che da una storia all'altra, da protagonisti diventano personaggi di sfondo e viceversa.


VALUTAZIONE 
(2 papaveri e ½)



Commenti

  1. Uhm, non ero molto convinta da questa raccolta - ho uno strano rapporto con i racconti -, ma dopo le varie recensioni non tanto entusiaste credo proprio che passerò.

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  2. Mi spiace che non ti abbia entusiasmato particolarmente! In parte però ti capisco benissimo, l'ho letto per il Natale scorso e anch'io avevo aspettative altine che sono state brutalmente disilluse, però alla fine non mi sono sentita di bocciarlo perché l'avevo trovato comunque una lettura carina, anche se niente di eccezionale :)

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    1. Forse sono stata un po' cattiva :D Però è stata una lettura che non mi ha entusiasmato particolarmente e neanche lasciato qualcosa purtroppo :(

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