[Segnalazione] Trilogia del Ragazzo Bendato, Abel Montero

Buongiorno lettori!
Ormai siamo agli sgoccioli, questa è infatti l'ultima segnalazione per questo 2017!
Oggi vi presento la Trilogia del Ragazzo Bendato (su Goodreads e Amazon Saga del Protettorato) di Abel Montero. La trilogia fa parte di una più ampia serie, la Saga del Protettorato, che potete già scoprire e leggerne le prime stesure su Wattpad.
Qui vi lascio info e trama del primo libro della prima stagione, Il Ragazzo Bendato-Risveglio.




IL RAGAZZO BENDATO-RISVEGLIO
Autore: Abel Montero 
Editore: self-publishing
Serie: Trilogia del Ragazzo Bendato/Saga del protettorato #1
Genere: fantascienza, distopico







Trama
Laura è una giovane Ufficiale delle Forze. Dopo la Nuova Notte dei Fuochi tutto è cambiato. L'Europa è caduta. Adesso a dettare legge è un immenso conglomerato delle più potenti corporazioni del pianeta. Hanno portato ordine, pace e protezione. Decidono loro cosa è giusto, sbagliato, chi vive e chi muore. Si fanno chiamare "Il Protettorato". Laura è sveglia, efficiente, affidabile e crede ciecamente nel valore del servizio che svolge ma, sulle tracce di un serial killer che sta lasciando dietro di sé una scia di morti assurde, fa una scoperta incredibile. Dal primo momento in cui i loro occhi si incrociano lei capisce. Lui è unico, e ha le risposte alle sue domande. Quando lo incontra, si scatena un potere inimmaginabile.



TRILOGIA DEL RAGAZZO BENDATO:
#2 Magia







Siete curiosi? Leggete un estratto dal primo volume!

LEGGI L'ESTRATTO
Lame di luce fioca si alternavano al buio. Giorno e notte avevano perso ogni senso per lui. Non riusciva a ricordare da quanto tempo si trovava in quella condizione, ma sentiva che non sarebbe durata ancora a lungo.
Da qualche parte nel profondo della mente conservava un angolo nascosto pieno di lividi e paure. Lì sentiva una voce che raccontava una storia. Lo avvertiva che tutto ciò che credeva di sapere della sua vita era falso.
Stava per morire.
Prima però doveva portare a termine il suo lavoro. Molte persone attendevano impazienti i suoi momenti di veglia sperando che essi avrebbero portato le risposte di cui avevano bisogno. In quei brevi attimi i loro volti si illuminavano di speranza, fiducia, risolutezza. Non voleva deluderli. Per tutta una vita si era posto i loro medesimi interrogativi.
Cosa stava succedendo in realtà?
Chi aveva architettato l'agghiacciante catena di eventi che lo coinvolgevano da un anno a quella parte?
Perché tutto sembrava girare proprio attorno a lui?
Io sono solo un ragazzo.
Si girò su un fianco. Sentì una mano che gli carezzava il petto e poi la stretta al polso sinistro. Ne percepì il calore. Capì che lei era seduta accanto alla sua branda. Cercò di aprire gli occhi invano. Si disse che doveva essere bella come la prima volta che l'aveva vista. I lunghi e lisci capelli castani raccolti in una coda. Poche ciocche libere a incorniciarle l'ovale del volto. Quell'aria così classica. E poi il suo odore di agrumi dolci.
«Perché non riesco ad aprire gli occhi?» le chiese.
«È ancora presto per togliere le bende.»
Lui le lasciò la mano e si toccò di scatto la fronte come se avesse ricordato solo in quel momento la fasciatura che gli copriva gran parte della testa. Le sorrise triste. Rivolse la stessa mano verso lei e con il dorso cercò il suo viso. Trovò la guancia, la toccò con rispetto, come se fosse un'opera d'arte unica e irripetibile.
Poi sfiorò lo spazio fra le sopracciglia e sentì quelle piccole rughe d'espressione che lei cercava di nascondere sempre.
«Sei arrabbiata.»
«No, non sono arrabbiata.»
«No, non sono arrabbiata » la cantilenò. Imitò il tono grave della sua voce. Lei gli diede un buffetto sulla mano che la sfiorava e la scostò lentamente. La sentì sospirare e indugiare.
«Siamo arrivati» iniziò lei.
«Ma?»
«Ma sei ancora troppo debole.»
«Potrebbe non esserci un'altra occasione. Lo sai.»
«È vero.» Un trillo sommesso la interruppe.
Lui capì che stava ascoltando il piccolo auricolare che portava sempre nell'orecchio.
«Solo un attimo» disse lei all'interlocutore. Sospese la comunicazione.
Lui si mise a sedere. Sentiva fitte dolorose in ogni angolo del corpo ma cercò di non prestarvi troppa attenzione. Preferiva concentrarsi su di lei. La ascoltò respirare e capì che stava per piangere. Ne era sicuro. Così la attirò a sé. La baciò, la sentì farsi piccola, fragile e vulnerabile. Si strinsero forte.
«Andrà tutto bene» le sussurrò.
«Bugiardo» rispose. Poi rise piano, tra le lacrime, in un abbraccio.




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