Un amore inaspettato, Morgan Matson | Recensione



Scusate l'ora ma stavo litigando con la grafica del post e con la sinossi del libro (metterla o non metterla?).
Ogni tanto lo spirito recensionistico mi abbandona, ma so che se non scrivo qualcosa appena conclusa a lettura finisce che non scrivo niente.
Un amore inaspettato è un libro che avevo fermo dal blogtour (QUI la mia tappa dedicata alle cover), soverchiato da altre letture.
Dopo la scheda con le info vi aspetto con la mia recensione!


Titolo: Un amore inaspettato
(or.: The Unexpected Everything)
Autrice: Morgan Matson
Prima Pubblicazione: 2016
Edizione Italiana: Newton Compton Editori, 2017
Pagine: 475
*copia cartacea fornita dalla Casa Editrice*


Trama
Andie ha pianificato con cura il proprio futuro. Ha deciso che frequenterà un corso di specializzazione in Medicina e, per quanto riguarda suo padre, il piano è quello di evitarlo il più possibile (il che non è poi tanto difficile, considerando che è un membro del Congresso e non è mai a casa). In tema di amicizie, poi, si sente a cavallo: Palmer, Bri, e Toby sono le persone più straordinarie del pianeta, e squadra che vince non si cambia. Nessuna indecisione neppure a proposito dell’amore: il suo motto è mai più di tre settimane con qualcuno. In fondo non ci sono ragazzi per cui valga la pena di investire più tempo. L’estate è in arrivo e tutto le sembra perfettamente sotto controllo. Come piace a lei. Fino a quando uno scandalo politico non scombussola tutti i suoi piani. Improvvisamente Andie si ritrova a fare cose che non avrebbe mai potuto prevedere: racimolare qualche soldo lavorando come dog-sitter, vivere sotto lo stesso tetto con suo padre (un evento che non si verificava da anni) e forse, ma magari è solo un’impressione, permettere a Clark di avvicinarsi oltre il livello di sicurezza. Palmer, Bri e Toby le consigliano di godersi questo nuovo imprevedibile caos, ma Andie odia dover improvvisare…




La storia raccontata è pressoché questa: la protagonista, Andie, vede andare in fumo tutti i progetti per l'estate e si ritrova ad improvvisare e fare i conti con esperienze ed emozioni che aveva di fatto ignorato ed evitato fino ad allora.

Ho trovato molto carina la premessa del libro, per la quale Andie, andato in fumo il prestigioso stage che avrebbe dovuto seguire durante l'estate, si lancia, del tutto impreparata, nel lavoro di dog-sitter. Questa sarà la molla e insieme il primo passo nell'evoluzione della protagonista, in un romanzo che in generale parla del lasciarsi andare e del permettere agli altri di avvicinarsi e vedere come si è realmente.
Oltre a questo tema, nel romanzo ho trovato anche una sorta di celebrazione dell'amicizia (che non vuol dire che crescendo i rapporti possano cambiare), nel gruppo di amiche di Andie. Un'amicizia non idealizzata ma cosciente del fatto che, crescendo, i rapporti possono subire dei cambiamenti, così come il modo di vedere le cose. Palmer, Bri e Toby sono fenomenali e uno dei momenti che mi è rimasto più impresso è sicuramente quello della caccia al tesoro. Forse perché, leggendolo, pensavo a quanto mi sarei divertita in un'occasione del genere. Talmente fantastiche che, in certi momenti, il personaggio di Andie viene quasi messo in ombra. Singolarmente sono tutte ben caratterizzate e ho trovato molto positivo e realistico che anche loro, in qualche modo, abbiano un'evoluzione nel corso del romanzo, al pari della protagonista.
Ho adorato i messaggi che le quattro si mandano al cellulare e il fatto che Toby, per una scommessa, sia costretta a scrivere per tutta l'estate usando solo emoticon.
Un po' marginali sono invece i personaggi maschili: il fidanzato di Palmer (di cui mi sono pure scordata il nome), Wyatt, Clark e infine il padre di Andie. Questi ultimi due rappresenteranno per la protagonista altri fattori di "improvvisazione", ma non vi dico altro!

Per quanto riguarda l'ambientazione, quella più importante è distintiva è costituita da Stanwich Woods, il quartiere residenziale, con tanto di portiere all'ingresso, in cui abita la protagonista.
Andie si mostra piuttosto indifferente nei confronti del luogo in cui vive (c'è un motivo dietro) ma è qui che si svolgono molte delle mie scene preferite (compresa la famosa caccia al tesoro).

Ci fermammo di fronte a essa, la sola reazione appropriata quando si vede per la prima volta la statua di Wintrop Stanwich. [...] Era stato rappresentato come un ragazzo rotondetto con camicia a collo alto, panciotto, calzoni alla zuava e scarpe con la fibbia. Aveva un mantello sulle spalle, sollevato su entrambi i lati, dettaglio probabilmente inteso per trasmettere un senso di movimento, ma che finiva soltanto per renderlo simile a uno strano Batman puritano. Aveva la barba e un monocolo, sebbene Fitz avesse una teoria secondo cui Stanwich avrebbe dovuto portare gli occhiali, prima che qualcuno vedesse cosa stava succedendo e decidesse di tagliare i fondi e lasciarlo com'era. Ma la cosa migliore della statua era l'espressione che aveva Winthrop Stanwich. Tendeva la mano destra, con due dita sollevate come se stesse indicando qualcosa, con espressione allo stesso tempo felice e confusa. Almeno, è così che lo vedevo io. Tom pensava che Winthrop fosse arrabbiato e stesse sgridando qualcuno, mentre Toby era convinta che stesse per cantare una canzone. Era come una di quelle immagini usate per i test della personalità, e ognuno vedeva in quell'espressione quello che voleva.

Alcuni capitoli sono introdotti da brani tratti dai romanzi fantasy che Clark scrive nel libro. Sarebbe stupendo vederli davvero realizzati! Chissà che prossimamente l'autrice non voglia cimentarsi nel genere fantasy...

Note di demerito: la cover, sulla quale non mi esprimo oltre, e il titolo mediamente spoileroso.
Nell'ultimo terzo del libro ci sono diversi refusi, a fronte di tutto il resto del libro in cui non ne ho trovato nessuno, ed errori di contenuto (per esempio un "Ask me about the Luminosity" diventa capitoli dopo "Chiedimi della luce").
Qualche capitolo è poi eccessivamente lungo, tant'è che, volendo andare a dormire, ho dovuto interrompere la lettura nel bel mezzo.

Morgan Matson si riconferma una delle autrici che più apprezzo, dopo Kasie West, nel campo dei contemporary romance con protagonisti giovanissimi. La storia raccontata è carinissima, con momenti più spensierati e altri più commoventi e, come ho detto, tratta temi importanti come l'amicizia e la famiglia.
Un amore inaspettato è il secondo libro che leggo di questa autrice: per ora il mio preferito resta però Noi due ai confini del mondo, soprattutto grazie all'ambientazione on the road e al fatto di averlo letto in un periodo in cui ero anche io un po' vagabonda.


Prostoria carina, divertente e a tratti commovente, personaggi femminili interessanti e ben caratterizzati.
Contro: cover e titolo non invogliano particolarmente la lettura, alcuni capitoli eccessivamente lunghi.

* PUNTEGGIO *
8,5/10

 (punteggio minimo: 5 - punteggio massimo: 10)


Commenti

  1. È nel mio kobo da un po' ,forse è arrivata l'ora di leggerlo! Bellissima recensione ♡

    RispondiElimina
  2. Sono felice che alla fine ti sia piaciuto *_*

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tra l'altro erano un sacco di pagine e sono volate <3

      Elimina

Posta un commento

Lascia un commento e mi farai felice. :) Non si accettano insulti, offese varie e spam.